Tributo al blues e al rock più sboccato per questa nuova produzione degli Hamelin, incalzante sintesi di irruenza e addomesticata melodia New Orleans. Buoni stornellatori dal repertorio ondivago, rimangono centrati sulla voce calma, mai urlata della cantante e creano un interessante album che assomiglia molto di più ad un live. L’impatto dei suoni e l’esplosione incendiaria di alcuni pezzi potrebbero essere gli stessi di un concerto, eppure rimangono sospesi a mezz’aria. Il suond è all’altezza dei riferimenti, le composizioni lasciano più a desiderare. "Niente di nuovo tranne le mosche", "Ritorno al lexotan", "Revival", "Mia dolce paranoia", si confrontano con un repertorio più mainstrem che produce un piacevole guazzabuglio sonoro dove la voce femminile irrompe sfibrata sulla scena. Testi dallo stile lisergico che non catturano completamente. Di contro, "Una storia romantica", "69", "Ovest", "In tutti questi giorni" senza te risultano gemme nascoste pronte a dischiudersi dopo diversi ascolti. Il risultato è un fiore del deserto dal revival blues che la dice lunga su tutto il resto. Riguardando ad occhio e croce l’effetto, il disco non è stupefacente ma rimane un autentico e fedele tratteggio di curata fedeltà alle radici.

di , 27/09/2013